Occorre, per potersi davvero aprire allalterità, innanzitutto conoscere le proprie radici, gli occhiali con cui guardiamo il mondo: non solo leredità chiara, luminosa, consapevole ed eroica a cui ci hanno abituato i manuali, ma anche quella oscura, rimossa e dimenticata di cui ci hanno parlato, fra gli altri, Michel Foucault, Georges Devereux e Enzo Melandri. La prima tappa è dunque, ancora una volta, la Grecia, origine mitica di ogni indagine che richieda di conoscere sé stessi. I testi qui riuniti firmati da Claudia Baracchi, Stefania Consigliere, Piero Coppo, Laura Faranda e Simona Paravagna propongono un percorso archeologico nella Grecia del mito e della filosofia, dove si mescolano e convivono sapere logico e colpo docchio, religioni misteriche e geometria, dialettica e iniziazione, filosofia e pratiche estatiche; e dove la storia dei collettivi e dei loro invisibili, del loro scontrarsi e ricomporsi, ha lasciato tracce di lunga durata nei miti e nei dispositivi. Cosa, di ciò che raccogliamo sotto il nome Grecia, sopravvive fino a noi, e in quali forme? E cosa, invece, è andato talmente perduto da essere oggi solo a malapena riconoscibile?
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Indice analitico |
l'autore |
Nato nel 2010 allinterno dellAssociazione ORISS, il Laboratorio MAPPE ha fatto una chiamata agli Stati Generali del pensiero per identificare e fissare strumenti concettuali
condivisi e trovare fondazioni epistemologiche abbastanza solide per poter lavorare con la molteplicità e le diversità senza riduzioni, semplificazioni e collusioni.
Per ulteriori informazioni: www.laboratoriomappe.org. Claudia Baracchi (1962), Ph. D. in filosofia (1990-1996), docente di filosofia antica e filosofia continentale alla University of Oregon (1996-1998) e New School for Social Research di New York (1999-2009), dal 2007 insegna filosofia morale e filosofia della relazione e del dialogo allUniversità di Milano-Bicocca. È membro fondatore della Ancient Philosophy Society. Tra le sue pubblicazioni: Of Myth, Life, and War in Platos Republic (Indiana University Press, 2002), Aristotles Ethics as First Philosophy (Cambridge University Press, 2008 e 2011), Larchitettura dellumano. Aristotele e letica come filosofia prima (Vita e pensiero, 2014), Bloomsbury Companion to Aristotle (editor, Bloomsbury, 2014). È docente a Philo-Scuola Superiore di Pratiche Filosofiche. È analista membro della Società di Analisi Biografica a Orientamento Filosofico (sabof). Stefania Consigliere (1969) è ricercatore in antropologia presso il Dipartimento di Scienze Antropologiche dellUniversità di Genova, dove insegna Antropologia dei sistemi di conoscenza. Le sue principali linee di ricerca scientifica sincentrano sulla questione della natura umana e i processi di antropopoiesi, ovvero i modi in cui gli esseri umani sono prodotti dalle e a loro volta producono le culture cui appartengono; e sulle questioni epistemologiche, ontologiche ed etiche che si aprono quando il precetto di prender gli altri sul serio viene, a sua volta, preso sul serio. È autrice di oltre 130 pubblicazioni, fra cui Sul piacere e sul dolore. Sintomi della mancanza di felicità (DeriveApprodi, 2004), Antropo-logiche. Mondi e modi dellumano (Colibrì 2014) e Mondi multipli (Kainos 2014). Altre informazioni sul sito www.stefaniaconsigliere.it. Piero Coppo (1940), medico neuropsichiatra, psicoterapeuta ed etnopsichiatra, ha lavorato dal 1980 in progetti di cooperazione internazionale per promuovere larticolazione tra risorse formali e informali di salute, svolgendo ricerche sui sistemi locali di cura (medicine tradizionali) in Mali, Somaliland, Senegal e Guatemala. È presidente della Organizzazione Interdisciplinare Sviluppo Salute (www.oriss.org) e direttore della Scuola di specializzazione in etnopsichiatria del Centro Studi Sagara (www.centrosagara.it). Dal 2001 al 2008 ha insegnato Etnopsichiatria presso lUniversità Ca Foscari di Venezia. Queste alcune delle sue monografie: Le ragioni degli altri (2013, Cortina, Milano); Negoziare con il male. Stregoneria e controstregoneria dogon (2007, Bollati Boringhieri, Torino); Le ragioni del dolore. Etnopsichiatria della depressione (2005, Bollati Boringhieri, Torino) Laura Faranda è professore ordinario di Antropologia culturale allUniversità La Sapienza di Roma; si occupa di antropologia del mondo antico, antropologia dei processi migratori e antropologia simbolica, con particolare attenzione al rapporto tra corpo e identità di genere. È membro del direttivo aisea (Associazione Italiana di Scienze Etnoantropologiche) e coordinatrice del Dottorato di ricerca Mito, rito e pratiche simboliche. Tra le monografie più recenti, Viaggi di ritorno. Itinerari antropologici nella Grecia antica (Armando, Roma 2009); La signora di Blida. Suzanne Taïeb e il presagio delletnopsichiatria (Armando, Roma 2012). Simona Paravagna (Genova, 1979), laureata in Scienze biologiche, è dottore di ricerca in Psicologia, antropologia e scienze cognitive presso lUniversità di Genova. La sua ricerca si muove tra antropologia medica, sistemi di conoscenza, Medicina Tradizionale Cinese e critica radicale. È autrice di diversi articoli e di un volume (Il disagio dellinciviltà, con P. Coppo e S. Consigliere, Colibrì, Milano). La tesi di dottorato, intitolata Gli indizi della cura. Su alcuni modi della conoscenza nella storia dOccidente, è attualmente in pubblicazione presso Kainos. |