Bob Ostertag ha sempre cercato di esprimere i suoi molteplici interessi, la sua eclettica creatività e il desiderio di mettere in pratica una politica insorgente (“sperimentale, senza regole e dirompente”), in modo che risuonassero gli uni negli altri, con modalità e accenti diversi a seconda della voglia, delle esigenze, delle fasi della vita, ma seguendo “un flusso continuo, un filo ininterrotto”. Anche se il suo nome è conosciuto soprattutto per i legami con le ardite sperimentazioni delle avanguardie di New York, in Musica politica gente e macchine le tematiche musicali costituiscono solo uno dei molti argomenti considerati: in qualche modo onnipresenti, certamente non ne sono il centro.
Le pagine sulla fallita rivoluzione salvadoregna e la tragedia che ne seguì, sul successo di quella nicaraguense con le problematiche di gestione del potere da parte dei sandinisti mentre erano aggrediti dal militarismo statunitense, sul disastro balcanico e l'impossibilità di adoperare in Serbia le stesse categorie interpretative elaborate in Centroamerica, sono intrecciate alle riflessioni su composizione e improvvisazione, sulla tecnologia, sul ruolo dell'arte e sull'incessante trasformazione sociale che viviamo e ci travolge.
Le affilate e dettagliate analisi di Ostertag spaziano in tutti questi campi, conciliando un efficace approccio teorico con un solido radicamento nel concreto vissuto quotidiano. 

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Gente e macchine all’eterna ricerca dell’inaudito

(sì, ma che c’entra la politica?) Giuseppe Aiello

 

Bob Ostertag è un compositore, scrittore, musicista, costruttore di strumenti e molto altro, cresciu­to in Colorado e attivo dai primi anni ’80 a New York prima e poi a San Francisco, con un'importante fase di vita passata a stretto contatto con i movimenti rivoluzionari del Nicara­gua ed El Salvador. Alla continua ricerca di un percorso che unisse politica radicale e una creatività fuori dagli schemi, ha collaborato con nomi cruciali nella scena della musica d'avanguardia, tra i quali Antho­ny Braxton, Euge­­ne Chadbourne, Fred Frith, John Zorn, Kronos Quartet, Mike Pat­ton, Otomo Yoshihide, Phil Min­ton e tantissimi altri.